lunedì 27 giugno 2016

Non poterne fare a meno: le cattive abitudini

Noi diventiamo, quello che facciamo ripetutamente. (Sean Covey.)


Ci consideriamo come degli esseri che fanno le scelte della propria vita in modo razionale. Potrebbe sorprenderci sapere che, almeno nella metà del tempo della nostra giornata, facciamo qualcosa perché l'abbiamo già fatta in circostanze simili. Delle recenti ricerche, hanno evidenziato che da un terzo alla metà di tutti i nostri comportamenti si ripetono nello stesso luogo fisico ogni giorno. In altre parole, essi sono delle abitudini.

Capire come le abitudini si formano, perché possono essere dure da cambiare, ed i potenziali modi per trasformarle è un importante passo per ritrovare la libertà e la pace. Il miglior modo per capire le proprie abitudini, è accendere su di loro la luce della propria consapevolezza, in questo modo sarà possibile allineare le proprie azioni con i propri valori più profondi.

Le abitudini sono comportamenti che si sono sviluppati attraverso la loro ripetizione nel tempo. Fare una certa azione in un determinato contesto per molto tempo, porta all'attivazione di un comportamento attivato da stimoli contestuali (tempo, luogo, sensazioni e così via), allontanandolo dalle intenzioni coscienti. Questo significa che quel comportamento diventa un'azione istintiva provocata da determinati stimoli. Si diventa inconsapevoli delle ragioni del nostro agire, entrando nella condizione del pilota automatico. Le abitudini non sono delle anomalie, ma sono il frutto della nostra evoluzione. Rendendo automatiche alcune azioni il nostro cervello risparmia energia, permettendo alla nostra mente di impegnarsi su delle funzioni più importanti come la creatività e la soluzione dei problemi. La routine può essere buona o cattiva, dipende dalle circostanze. Quando certe nostre abitudini diventano nocive per il nostro benessere fisico e psicologico diventano delle cattive abitudini.

Il prezzo che paghiamo per le cattive abitudini.


  • Mangiare, bere alcol, usare droghe, fumare, fare sesso o acquisti in modo compulsivo, lavorare troppo, giocare d'azzardo per tranquillizzare se stessi o per allontanare sensazioni spiacevoli (ansia, solitudine, incertezza).
  • Controllare i messaggi continuamente sul proprio smartphone o andando on-line, guardare la TV. spendendo inutilmente tempo ed energia, rendendoci assenti nella vita, nella famiglia e nel momento presente.
  • Agire spinti dalla rabbia causando dolore a se stessi ed agli altri (usando un linguaggio aggressivo, guidando nervosamente, inviando messaggi o e-mail piene di rabbia, sentendosi annoiati o arrabbiati con i familiari, glia amici, giudicando se stessi e gli alti negativamente).
  • Avere la sensazione di essere sempre da qualche altra parte.
  • Preoccuparsi del futuro, immaginando scenari paurosi.
  • Spendere molto tempo a pensare al passato: a quello che ci è accaduto, a come potevamo reagire diversamente, a quello che ci hanno fatto.
  • Procrastinare, non finendo progetti che abbiamo iniziato, rimandando degli obiettivi che c'eravamo prefissati.

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